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Tra Mare, Monti e Memorie: Praia, la Plaga Sclavorum che si Risolleva.

Praia si moltiplica per dieci, d'estate: 7 mila abitanti diventano 70 mila presenze. Ha una spiaggia larga sul mare azzurro, circondata dai monti. Di fronte, l'isola Dino un grosso cetaceio verde, con i fianchi dritti, punteggiato da pois di barchette. È un luogo di vacanze per famiglie, con gli ombrelloni affollati, le spiagge libere vuote, il largo e lungo viale dello struscio e la piazzetta della movida, tra caffè, ristoranti, negozi di souvenir e tormentoni musicali estivi, con i ragazzi a zonzo fino a notte fonda in un chiasso vivace, che non disturba. Vera è stata accolta con calore nella piazza del municipio, proprio nel cuore della città, a metà strada tra il lungomare e il corso. C'erano anche i giovani. Con Egidio Lorito, ideatore e curatore della "Rassegna d'Autore 2023", nel solco di Enzo D'elia, patron dell'editoria napoletana, l'assessora alla Cultura, Isabella Bencardino e la deliziosa Gabriella Fondacaro, ho raccontato di questo romanzo, che esprime sentimenti e sfide nell'era informatica. Si è parlato di diritti violati, del sapere che rende liberi, del dovere di esprimere cittadinanza attiva dinanzi alle schiavitù che ci minacciano, ma che vedono vittime soprattutto gli ultimi, gli schiavi del nostro tempo, i migranti.
Il pubblico, partecipe, ha condiviso i passaggi più sapidi con lunghi applausi. Alla fine, tra gli altri, si è fatta avanti una ragazzina bionda: timidamente, mi ha ringraziato.
Nell'antichità, Praia era chiamata la Plaga Sclavorum, la spiaggia degli schiavi. In questo lembo di Calabria, si sente l'umanità di chi non rinuncia e difende la memoria. Grazie.

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