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I Laghi del Sangue

Sono trascorsi 30 anni dal genocidio del Ruanda. Nell'aprile del 1994 comincia la mattanza nel Paese delle mille colline. Non accade all'improvviso. I caschi blu delle Nazioni Unite sul territorio circa 2.700, invece di essere potenziati, vengono ridotti a 300 unità, il loro comandante, il generale canadese Romeo Dallaire ha inviato rapporti su rapporti all'Onu per sollecitare l'attenzione che eviti una carneficina. Con la morte del presidente ruandese J. Habyarimana, precipitato con il suo aereo di ritorno dalla Tanzania, dopo la firma degli accordi che avrebbero dovuto segnare la fine della guerra civile in corso, si annuncia infatti un bagno di sangue. Gli Hutu accusano i Tutsi di averlo ammazzato. In 100 giorni, da aprile a luglio, gli Huti, in un clima di follia collettiva, uccidono un milione di tutsi. La regione dei grandi laghi si tinge di rosso. La comunità internazionale è rimasta immobile. Nello stesso anno, il 1994, l'Onu istituisce il tribunale penale internazionale per genocidio in Ruanda. ma può esserci giustizia?

In un reportage di 120 minuti girato in Ruanda alla fine del 1996, quando gli Hutu fuggiti in Congo ritornano a casa, ho incontrato vittime e carnefici, sono tornata sui luoghi con i testimoni della mattanza, ho rivissuto l'angoscia di quei giorni, interrogandomi sul dramma, che forse si poteva evitare.

Carmen Lasorella

Seguite il link qui sotto per vedere il reportage! 🎥

https://www.teche.rai.it/2024/04/i-laghi-del-sangue-di-carmen-lasorella/

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